Campania

Le tappe del Giro d’Italia toccano quest’anno, per ben quattro giorni, il territorio Campano. Dall’Irpinia, alla Costiera Amalfitana, Passando per Napoli e ripartendo da Capua. Tra questi due tra gli itinerari più suggestivi della Campania Divina: la Penisola Sorrentina e le falde del Vesuvio.


Due percorsi che dipanano cultura, mare e verde una storia di secoli che porta il suo fascino nel futuro anche su due ruote. Il meraviglioso scenario naturale fa della Penisola Sorrentina uno dei siti turistici più famosi del mondo. Protesa nel mar Tirreno quasi a toccare l’isola di Capri, si estende da Castellammare di Stabia a Punta Campanella, spartiacque fra i golfi di Napoli e Salerno. Arte e tradizione caratterizzano i numerosi centri abitati, tra i quali il più celebre è Sorrento: arroccata su un’imponente scogliera a picco sul mare. Non mancano le occasioni di turismo del benessere, come le strutture termali di Scrajo e Seiano a Vico Equense, uno dei centri più pittoreschi. Ma è nelle bellezze naturali il grande fascino di questa terra: la strada costiera è una delle meraviglie del paesaggio italiano. Tra agrumeti, vigne e oliveti dolcemente declinanti verso il mare, il tracciato segue il tortuoso profilo della costa, aprendo curva dopo curva a vedute incantate sul Golfo di Napoli, il Vesuvio e Capri.


Qui i panorami romantici hanno ispirato film cult e canzoni indimenticabili. Qui dove il mare luccica è nata "Caruso" di Lucio Dalla. Qui è dove il bianco delle case e il verde della macchia mediterranea si specchiano nell’azzurro del cielo. È la Penisola Sorrentina, dove le comunità interpretano l’accoglienza turistica con un’attitudine al sorriso consolidata da decenni di esperienza e con una tradizione gastronomica che è una tavolozza di sapori. Una terra poggiata lungo il mare con luoghi raccontati e atmosfere amate da intellettuali e artisti, poeti, pittori e scrittori che qui hanno dipinto quadri e scritto pagine immortali dell’arte e della letteratura europee. La Penisola Sorrentina, che gode della maggiore concentrazione di ristoranti stellati della regione, ben 12, è meta affermata del turismo enogastronomico.


Un viaggio nei sapori di questo territorio non può che cominciare dai famosi biscotti di Castellammare di Stabia. Poco lontano, da assaggiare la squisita pasta di Torre Annunziata, prodotta artigianalmente da pastifici che utilizzano ancora macchinari antichi e “segreti” tramandati in famiglia Vico Equense è conosciuta ovunque per la pizza "a metro". Da provare le famose noci e l’olio, che ha ottenuto il prestigioso marchio Dop. E poi c'è la produzione dei vini "frizzanti" di grande tradizione, come il Gragnano e il Lettere. Non manca il mitico dessert della "delizia al limone" accompagnata dal caratteristico limoncello.


Il Vesuvio è un vulcano tutto da scoprire percorrendo diversi sentieri che si dipanano per decine di chilometri e rivelano tutta la bellezza naturalistica, storica e panoramica che domina il Golfo di Napoli e la pianura vesuviana. Risalire il sentiero del Gran Cono è un'esperienza unica, per l'emozione di camminare lungo il cratere di un vulcano attivo, impreziosito dalle installazioni in pietra lavica firmate dall’artista olandese Mark Brusse e per la visuale che si allunga fino ai confini con il Lazio. L’area vesuviana vanta un patrimonio storico immenso che va da Pompei unica e straordinaria città archeologica testimonianza emersa dell’eruzione del 79 d. C. Di grande fascino storico anche gli scavi di Ercolano, di Oplonti e di Somma Vesuviana del periodo romano augusteo e quelli di Villa Regina a Boscoreale.


A testimonianza della bellezza e della salubrità dei luoghi scelti dai nobili di ogni epoca per costruirci le loro dimore, abbiamo le ville settecentesche del Miglio d’oro, le Masserie Vesuviane, gli antichi edifici di Terzigno con i tetti a botte. Fra i musei da visitare l’Antiquarium di Boscoreale, il Mav – Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, il Museo del Corallo a Torre del Greco, quello della Civiltà Contadina a Somma Vesuviana che raccontano la storia del legame fra uomo e vulcano nelle diverse epoche.


Dal lato del mare corre il Miglio d’Oro tratto di fascia costiera, che dai quartieri napoletani di San Giovanni a Teduccio e Barra conduce a Torre del Greco attraverso San Giorgio a Cremano, Portici ed Ercolano, compreso tra il Vesuvio e il Golfo di Napoli, comprende ben 122 ville che dal 1997 sono patrimonio di Biosfera dell’Unesco. La presenza di tante ville si deve a Carlo di Borbone che nel 1738, insieme alla moglie, scelsero Portici per costruire una nuova Reggia: di qui il proliferare di sontuose ville e vasti giardini, in stile rococò e neoclassico, che la corte dei nobili a seguito dei Borbone affidarono all’opera di famosi architetti: Luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga, Domenico Antonio Vaccaro, Ferdinando Sanfelice. Oggi si possono ammirare seguendo un percorso di museo diffuso del territorio e delle Ville Vesuviane, che comprende Villa Campolieto, Villa Ruggiero, il Parco sul Mare della Villa Favorita. Nel Museo Leopardiano di Villa delle Ginestre a Torre del Greco, viene organizzato un tour guidato dedicato alla figura, all’opera, alle stanze di Giacomo Leopardi che qui trascorse gli ultimi anni della sua vita e compose “La Ginestra” e “Il Tramonto della Luna”.

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