TURISMO: PRIORITÀ ADATTAMENTO CLIMATICO

ENIT, titolare del progetto di ricerca Turismo Climate-sensitive, offre ai propri stakeholder pubblici e privati un’occasione di conoscenza tecnica con anteprima dei primi risultati di ricerca e la possibilità di avviare assieme una riflessione strategica indifferibile.

L’impatto del cambiamento climatico nel turismo è un fatto molto complesso che diversi studiosi definiscono la “sfida del secolo”. Una sfida che in Italia coinvolge nell’immediato e direttamente tutte le Regioni e destinazioni turistiche, quasi 500 mila imprese e 3 milioni di lavoratori nella filiera turistica allargata che nell’insieme contribuiscono a circa il 10% del PIL.

I risultati completi del progetto di ricerca saranno poi presentati a TTG 2024.



Introduzione tecnica

Secondo più fonti internazionali oltre il 51% dei turisti è influenzato nelle proprie decisioni di vacanza dal cambiamento climatico.

Il progetto Turismo Climate-sensitive ha lo scopo di realizzare un percorso di ricerca e divulgazione per restituire in modalità data driven nuovi modelli di progetto, innovazione e intervento climate-sensitive a vantaggio di Regioni, imprese, destinazioni turistiche e soggetti dell’alta formazione e, allo stesso tempo, contribuire a rafforzare il ruolo strategico sovranazionale di ENIT.

Turismo Climate-sensitive spunto da tre fatti rilevanti:

- L’Italia che è al centro del cosiddetto “hot spot mediterraneo”, qui gli estremi climatici hanno un’intensità e una frequenza superiori ad altre aree del continente europeo (Copernicus, 2020)

- L’aumento ulteriore della temperatura media sposta presenze e flussi turistici verso altre destinazioni, in base alle previsioni ufficiali degli studi CE (JRC, 2023)

- Gli operatori italiani del turismo risultano molto preoccupati (scala valori 70 su 100) per aumento di costi e criticità organizzativi causati da climate change (indagine nazionale “Impatto Sociale Clima”, autunno 2022-primavera 2023).

ENIT ha così convenuto di avviare anche l’inedita indagine di campo “Climate change: nuove scelte di turisti e operatori del turismo” che coinvolge 9.094 decisori turistici italiani e stranieri con la finalità di offrire agli stakeholder pubblici e privati un set di policy e strumenti necessari a cogliere e organizzare nuovi servizi e nuove opportunità.

Giuseppe Giaccardi

Consulente di strategia, coordinamento del Comitato scientifico Turismo Climate-sensitive


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Saluti istituzionali

Ivana Jelinic

Amministratore delegato ENIT Spa


Climate change e impatto nel turismo

L’atmosfera della Terra assicura al nostro pianeta un clima adatto alla vita proteggendo il pianeta da eccessi di radiazioni esterne e agendo da regolatore della temperatura grazie al cosiddetto effetto serra dovuto alla miscela di gas che la compongono. Con l’aumento della produzione di questi gas da parte delle attività umane l’effetto serra provoca un sensibile riscaldamento globale con effetti significativi, come l’aumento di ondate di calore o di eventi meteorologici estremi, la riduzione del manto nevoso o l’innalzamento del livello dei mari. Il rimedio possibile è l’adozione di decise strategie di mitigazione, che però andrebbero applicate a livello globale.

In mancanza di queste, diventa necessario trovare il modo di adattarsi e adattare le attività umane alle nuove, o future, condizioni climatiche.

Rodolfo Baggio

Docente e ricercatore, Master in Economia del Turismo, Università Bocconi Milano, Comitato scientifico Turismo Climate-sensitive


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Stato di attuazione dell’Agenda 2030 e sviluppo turistico sostenibile

Il turismo è stato inserito all’interno del piano nazionale d’adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC) valutandone gli specifici impatti e vulnerabilità rispetto.

Il turismo ha specificamente caratteristiche di trasversalità intersettoriali su aspetti considerati dal PNACC che richiedono approfondimenti specifici per comprendere le interconnessioni (quali trasporti, filiera alimentare, patrimonio culturale, salute, ecc. ).

ASviS ha valutato criticamente la mancanza di strumenti operativi per la messa in pratica del PNACC nel quadro della strategia nazionale di sviluppo sostenibile, chiedendo l’effettuazione di stress-test territoriali agli effetti dei cambiamenti climatici e misure fiscali strutturali atte a favorire ed accompagnare i necessari processi di transizione dei diversi settori economici.

L’intervento riassumerà in breve sintesi le raccomandazioni dell’ASviS con riferimenti specifici per l’adattamento ai cambiamenti climatici del settore turistico in Italia, e delle relative condizioni di contesto.

Luigi di Marco

Architetto e urbanista, membro del Segretariato Generale ASviS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, curatore di "Europa e Agenda 2030"


Impatto climate change in siti Unesco, Città d’arte, musei ed eventi culturali

Un caso significativo di vulnerabilità e di adattamento al cambiamento climatico sono i World Heritage Sites (WHS) dell’UNESCO.

Se da una parte, infatti, l’iscrizione di un sito nella WHS ne aumenta l’attrattività e la visibilità, causando una crescita del turismo nell’area interessata, e talvolta anche fenomeni di overtourism che possono provocare danni a livello sociale, economico e ambientale, dall’altra, spesso i WHS si trovano in territori fragili e molto esposti ai cambiamenti climatici.

Si tratta di casi in cui diverse dimensioni del turismo e dei cambiamenti climatici si sovrappongono, accentuandone le dimensioni di fragilità. Essi si trovano infatti all’incrocio di un patrimonio culturale di valore universale che necessita di essere preservato e valorizzato, di una pressione turistica spesso molto elevata e di una situazione di cambiamento climatico accentuata, specie in Italia, in cui molti dei siti riconosciuti all’UNESCO si trovano in territori di estremo rischio o che verranno pesantemente interessati dai cambiamenti in atto.

Paola Borrione

Presidente e Head of Research di Fondazione Santagata per l'Economia della Cultura, Comitato scientifico Turismo Climate-sensitive


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Adattamento climatico, policy e provvedimenti dei player italiani e internazionali

Dall'indagine compilativa "Climate change: evoluzione di imprese e destinazioni turistiche italiane ed europee" realizzata per ENIT e presentata alla BIT di Milano a febbraio 2024, sono emersi dieci casi di destinazioni e sette di imprese climate-sensitive.

Alle prime buone pratiche di destinazioni e imprese oggi si aggiungono tre grandi novità europee.

Una in Spagna, la Comunità della Navarra (capoluogo Pamplona) è la prima in Europa che - grazie a un progetto europeo - sta realizzando un piano di adattamento climatico multisettoriale composto di 53 azioni.

Due in Germania, la DRV (associazione dei Tour Operator tedeschi) ha lanciato due tool di adattamento climatico: un portale per la misurazione dell'impatto carbonico di ogni viaggio (KlimaLink) e un corso di formazione online gratuito su turismo e clima (DRV Climate Counter)

Siamo di fronte così a 20 buone pratiche accomunate da cinque fattori caratteristici fondamentali per essere/diventare climate-sensitive:

1. Metriche e obiettivi chiari

2. Collaborazione tra stakeholder dell'offerta

3. Ascolto e coinvolgimento di clienti e intermediari nelle azioni di adattamento climatico

4. Formazione degli attori pubblici e privati su turismo e adattamento climatico

5. Fundraising a tutta forza, verso i programmi europei, nei confronti dei diversi livelli di governo nazionale, regionale locale, coinvolgendo e motivando fondazioni e imprese.

Cinque “scelte che non si possono non fare” per trasformare il climate change in adattamento climatico e in nuove opportunità di turismo tutto l’anno.

Marco Antonioli

Capo analista Studio Giaccardi & Associati, Comitato scientifico Turismo Climate-sensitive


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Indicatori e metodologie per adattamento climatico in territori e destinazioni

Come è facile intuire i cambiamenti climatici, i cui effetti sono già sentiti, hanno un impatto importante sulle attività turistiche di una destinazione e degli operatori che vi lavorano e sulla loro competitività. Servono quindi strategie e azioni di adattamento alle condizioni già mutate e che muteranno ancora nel prossimo futuro.

La preparazione di queste strategie richiede dati attendibili e facilmente interpretabili e usabili. Questa è la funzione svolta da un indicatore climatico, una sintesi delle diverse variabili (temperature, precipitazioni, ecc.), che rappresenti quanto favorevoli o sfavorevoli siano le condizioni climatiche per un turista e che sia adeguato alle peculiarità di una destinazione e alle attività che i visitatori vi svolgono.

Rodolfo Baggio

Docente e ricercatore, Master in Economia del Turismo, Università Bocconi Milano, Comitato scientifico Turismo Climate-sensitive


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Incentivare comportamenti climaticamente responsabili nei turisti

Le destinazioni turistiche hanno lavorato intensamente negli ultimi anni per adottare strategie innovative volte a promuovere un turismo sostenibile e a contrastare i cambiamenti climatici. Queste strategie includono codici di condotta e campagne di gentle nudging, che incentivano i turisti a comportamenti più responsabili e consapevoli.

Dalle iniziative consolidate come #EnjoyRespect si passa a esempi più avanzati come i pledge implementati in destinazioni come Palau, Islanda, Nuova Zelanda, Finlandia e molte altre, dove i visitatori sottoscrivono all'arrivo impegni per preservare e rispettare l'ambiente e le culture locali. Anche i portali di destinazione giocano un ruolo cruciale, fornendo ai turisti informazioni aggiornate su modalità di visita sostenibili e suggerimenti per ridurre l'impronta ecologica, e spiegando i rischi e le sfide che il cambiamento climatico impone alle destinazioni.

Questi strumenti trasformano i turisti in agenti di cambiamento, migliorando la sostenibilità e la qualità dell’esperienza turistica, e promuovendo il benessere delle comunità locali.

Martha Friel

Docente e ricercatrice in Economia e Gestione delle imprese, Università IULM Milano, Comitato scientifico Turismo Climate-sensitive


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Impegno ENIT per destinazioni e imprese turistiche italiane

Enit S.P.A. prosegue il suo impegno nella promozione del turismo sostenibile, nel

- supportare il sistema turistico italiano attraverso la conoscenza e l’orientamento al mercato sulle tematiche di attualità

- fornire occasioni di confronto, scambio e in-formazione per la condivisione delle soluzioni adottate e adottabili per il crise-management

- valorizzare i prodotti turistici ed i relativi territori che stanno operando per soluzioni sostenibili e di contrasto agli effetti del cambiamento climatico

- promuovere nelle destinazioni italiane un turismo in grado di accogliere i vacanzieri durante tutto l’arco dell’anno, specialmente nelle stagioni spalla a quelle di punta

- raccontare le specificità degli storytelling di prodotto e territoriali per fornire motivazioni alternative anche al prodotto del sun&beach estivo

- continuare il percorso già avviato di pianificazione stagionale della promozione del turismo italiano diversificando su prodotti e territori meno noti.

Il paradigma alla base risiede nel superare il modello del co-marketing solidale verso un nuovo modello di well-being del turista che significa

- gestire l’autenticità dell’esperienza attraverso l’ausilio delle più moderne soluzioni tecnologiche e scientifiche;

- verificare la veridicità dell’offerta e del servizio basandosi su sistemi di governance responsabili, sostenibili e rigenerativi;

- rendere esplosivo il racconto delle memorie locali grazie agli strumenti di intelligenza artificiale e generativa.

Elena Di Raco

Research Manager Centro Studi ENIT Spa, Comitato scientifico Turismo Climate-sensitive


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