Gli aeroporti principali sono Cagliari-Elmas, Olbia e Alghero. Ognuno dista circa 10 minuti dalle città di Cagliari (capoluogo della Sardegna, situato nella zona meridionale), Olbia e Alghero (rispettivamente nelle zone nord-est e nord-ovest della Sardegna). Sono inoltre presenti cinque porti: Cagliari, Tortolì-Arbatax, Golfo Aranci, Olbia e Porto Torres. La regione della Barbagia è raggiungibile da Cagliari (2 ore di auto) o da Olbia (1 ora di auto).
In una Sardegna innevata si respira la magica atmosfera descritta poeticamente dalla scrittrice nuorese Grazia Deledda. I piccoli centri della Barbagia mantengono il fascino degli autentici borghi di montagna di un tempo. Le località sciistiche non sono affollate e le poche luci artificiali filtrano le luminose coltri di stelle. Questi sono i cieli celebrati nelle pagine degli scrittori, nella poesia dei pastori e nelle struggenti canzoni tradizionali. I villaggi sono circondati da una natura stupenda e molti di essi sono dipinti con straordinari murales; nelle zone circostanti, invece, c’è sempre qualche sito archeologico da visitare. Il modo migliore per vivere questi luoghi è stare tra la gente ospitale e accogliente del posto, partecipando alla vita della comunità, visitando le panetterie e le pasticcerie artigianali, assaporando i piatti semplici e gustosi e sorseggiando del buon vino Cannonau. Davvero niente male, tra una ciaspolata e l’altra…
...e, in caso di neve, questa scende copiosa sul massiccio del Gennargentu e sul maestoso Monte Limbara. Nevica anche sulle altre montagne più alte dell’Isola e su gran parte del nord, dal sassarese al Logudoro, dal Monte Acuto alla Gallura. Si imbiancano anche i piccoli paesi del “cuore” della Sardegna, dalla Barbagia al Goceano e dal Marghine al Montiferru. Le stazioni sciistiche sono sempre pronte, per sfrecciare sulle piste del Bruncu Spina con la slitta o con lo snowboard; si può anche procedere più lentamente con le ciaspole lungo i sentieri, o ancora percorrere le piste di fondo che partono dai villaggi di Aritzo, Belvì, Desulo, Fonni, Gavoi e Tonara. Queste si snodano tra boschi e foreste di castagni e noccioli, spalancandosi nel silenzio delle valli incantate. I paesaggi che si incontrano via via lungo il percorso sono piuttosto insoliti: grotte coperte di neve, un nuraghe innevato, un muflone che fa capolino tra le pareti di granito, una "pinnetta" come rifugio. Accompagnati da una guida locale, le escursioni saranno più emozionanti e sicure, protraendosi anche fino al tramonto, sotto un cielo brulicante di stelle.
Lungo la costa non nevica quasi mai. Una storica nevicata si registrò nel 1956, quando l’isola divenne completamente bianca, dalle montagne al mare. Tuttavia, non lontano da Cagliari, le nevicate si concentrano sul parco dei Sette Fratelli, sul Monte Linas e nel Gerrei, ai margini dell’Ogliastra. Una spessa coltre bianca ricopre sempre anche il Gennargentu. Se nevica più a bassa quota, non è mai in quantità tale da ricoprire completamente il paesaggio, ma è più che altro una pennellata di bianco che esalta la natura aspra dei luoghi sassosi e granitici dell’isola, la tipica macchia mediterranea di querce e ulivi e il profumato sottobosco con bacche di mirto, corbezzoli, ginepri incagliati nel suolo calcareo del Supramonte e le creste spoglie del Monte Albo. Ed è pura poesia quando la neve evidenzia i profili dei nuraghi sui colli più alti, i pozzi sacri preistorici nascosti sulle alture, le domus de Janas scavate nei costoni rocciosi e le Tombe dei Giganti sulle pendici. È come un filo di neve che si estende per tutta la storia e le leggende che aleggiano sulle isole.
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