Lunghe traversate o short break, non cambiano le emozioni che regalano le coste sarde, plasmate da millenni di storia geologica. Non ci si annoia mai a bordeggiare sorvegliati da decine di fari e da più di cento torri che svettano dai promontori. Incantevoli scogliere si alternano a spiagge dall’aspetto caraibico e a calette nascoste tra insenature, mentre anfratti costellano imponenti falesie e a largo spuntano isolotti. Emozioni all’insegna di sostenibilità e tutela ambientale, perché navigare nei mari della Sardegna significa immergersi in scenari da favola e in acque ricche di biodiversità, all’interno di parchi marini protetti.
A sud-est c’è l’oasi di Villasimius. Le sue incantevoli spiagge ricadono nell’area protetta di Capo Carbonara assieme a due isole, Serpentara e dei Cavoli, sulla quale troneggia un faro adibito a sala museale e wedding venue. Più a nord, il panorama del golfo di Orosei è un inno all’autenticità dell’Isola. Mare e montagna celebrano l’unione perfetta, dal Supramonte di Baunei e Dorgali, passando per Biderosa e Berchida, sino al faro di Capo Comino. Risalendo la costa orientale, ecco Tavolara, montagna che spunta dal mare: è l’anteprima del ‘sogno a occhi aperti’, interpretato dalla Costa Smeralda, sinonimo di serate mondane. Da queste parti spiccano le marine glamour di Cannigione, Poltu Quatu, Portisco, Porto Cervo, Porto Rafael e Porto Rotondo.
Rotta poi sul parco dell’arcipelago della Maddalena, 60 tra isole e isolotti dalla bellezza e dall’equilibrio delicato. Tra natura e avventura fa capolino la storia, con i musei garibaldini di Caprera. Di fronte, sulla ‘terraferma’, ci si incanta nell’atmosfera retrò del faro di Palau. Accanto ecco l’area protetta di Capo Testa, emblema della costa granitica di Santa Teresa Gallura. Paesaggi ‘lunari’ circondano qui un faro dalla posizione strategica, puntato sulle Bocche di Bonifacio.
Le lunghe spiagge del Sassarese fanno da ‘antipasto’ al parco dell’Asinara, al cui limite nord si erge il faro di Punta Scorno - uno dei più antichi ancora in funzione nell’Isola -, e il parco di Porto Conte, nella Riviera del Corallo.
A ovest si naviga in tratti di mare selvaggi e conturbanti, riserve naturali per loro stessa conformazione, talmente primordiali che non sembrano stati raggiunti dall’uomo. È la sensazione che si prova a bordeggiare lungo i litorali di Bosa, della Costa Verde e del Sulcis. Tra scogliere a picco sul mare e dune di sabbia, si possono scorgere i ruderi dell’epoca mineraria che si affacciano su un mare che oscilla tra poesia e inquietudine. Ormeggiando a Torregrande, si può far visita a luoghi suggestivi, ‘patria’ dei Giganti di Mont’e Prama, la più rilevante scoperta archeologica di fine secolo scorso nel Mediterraneo. Nelle isole di San Pietro e Sant’Antioco, infine, si abbina la scoperta di archeologia e tradizioni culturali ed enogastronomiche al godimento di paesaggi da cartolina, come il quadro ‘dipinto’ dal faro Mangiabarche a Calasetta.
La Sardegna è una delle destinazioni turistiche più desiderate al mondo. Ed è anche un hub per la nautica da diporto nel Mediterraneo. I porti turistici isolani rappresentano un asset capace di tenere attive tutto l’anno le imprese coinvolte, anche grazie alla cantieristica, di generare un importante indotto economico e di animare il territorio. A provarlo i dati: in quasi duemila chilometri di coste trovano spazio 130 approdi per un totale di circa ventimila posti barca, quasi seimila per imbarcazioni oltre i dieci metri. La Sardegna, inoltre, è ai primi posti in Italia per presenze di yacht di lusso.
Il miglior viatico per prendere il mare in sicurezza è contare su una rete di approdi ben distribuita e attrezzata come quella isolana. Sia che si getti l’ancora in porti poco trafficati o che lo si faccia in banchine a cinque stelle, sembra comunque di approdare in luoghi esotici. Ci troviamo, invece, al centro del Mediterraneo, navigando nella bellezza e vivendo in barca albe e tramonti da mille e una notte. E poi, alle spalle dei porti, c’è l’altra Sardegna, custode di tradizioni millenarie.
Nei porti turistici di Alghero, Cagliari e Olbia, i servizi sono d’eccellenza e gli ormeggi si trovano a due passi da vivaci centri storici, dove gustare i sapori, tra tradizione e innovazione, della tavola sarda, e dove tirare tardi tra i locali lungo gli splendidi litorali cittadini.
Mentre, nei porti di Bosa, Castelsardo e Stintino a nord-ovest, Buggerru, Carloforte, Portoscuso e Sant’Antioco a sud-ovest, Arbatax, Santa Maria Navarrese e Cala Gonone a est, a dispetto di servizi moderni e funzionali, si sente ancora l’atmosfera dei borghi dei pescatori.
Se si intende far rotta in mari ricchi di biodiversità, siamo nell’Isola delle aree marine protette. Si fa la loro scoperta, nel rispetto delle regole imposte da ciascuna, compiendo il periplo della Sardegna, di oasi in oasi, consapevoli di entrare in ambienti inimitabili, partendo da marine all’avanguardia e con servizi di qualità. Dal porto di Villasimius si salpa per visitare l’area marina di Capo Carbonara; da quelli di Olbia, Porto Ottiolu (Budoni), Porto San Paolo e San Teodoro per perlustrare l’AMP di Tavolara-Capo Coda Cavallo; da Cala Gavetta a La Maddalena, Palau e Costa Smeralda per visitare l’arcipelago della Maddalena. Santa Teresa Gallura è base di partenza per Capo Testa, Stintino per l’Asinara e Alghero per Porto Conte. La magia del Sinis si scopre partendo da Torregrande (Oristano). Oltre il perimetro delle aree protette si costeggiano tratti selvaggi, ‘parchi’ seppure nessun decreto lo sancisce: la Costa Verde e il Sulcis a sud-ovest, il golfo di Orosei a oriente.
La sostenibilità ambientale è certificata dalla Foundation for Environmental Education (FEE) che nel 2023 ha assegnato la Bandiera Blu, oltre che a 45 spiagge sarde (in 15 Comuni), anche a otto approdi turistici, testimoni di uno sviluppo che coniuga ritorno economico e salvaguardia dell’ecosistema marino.
130 approdi
20mila posti barca (6mila per imbarcazioni oltre i 10 metri)
Porti turistici Bandiera Blu 2023: